La Banca nazionale svizzera (BNS) potrebbe essere intervenuta con acquisti miliardari di divise straniere per frenare il rafforzamento del franco. È quanto lascia intendere la statistica sugli averi a vista, saliti, nel giro di una settimana, di 4,5 miliardi a 543,5. La soglia dei 400 miliardi era stata superata due anni fa, nei giorni dell’abbandono del cambio minimo a 1,20 con l’euro (attualmente si è a 1,065).
L'aumento registrato la settimana scorsa, si aggiunge ad un incremento quasi altrettanto consistente nei sette giorni precedenti, ed è il più forte avvenuto dal novembre 2016. I conti in questione vengono sorvegliati con attenzione perché una loro forte crescita costituisce un indizio che fa pensare a interventi sul mercato per evitare un apprezzamento considerato eccessivo della moneta elvetica che sta acquisendo valore ormai da diverso tempo.
Stando agli analisti ciò è dovuto, da una parte, ai buoni dati congiunturali rossocrociati e, dall'altra, alle incertezze politiche della zona euro che inducono gli investitori a cercare un porto sicuro.
Diem/ATS