Economia e Finanza

Le Banche: la Brexit sia soft

I grandi istituti d'affari di Londra chiedono una deroga ad hoc di 5 anni e un'uscita graduale dall'UE

  • 9 dicembre 2016, 22:54
  • 8 giugno 2023, 02:03
Pressing sul gabinetto conservatore di Theresa May per evitare contraccolpi finanziari

Pressing sul gabinetto conservatore di Theresa May per evitare contraccolpi finanziari

  • keystone

Uscire dall'Unione Europea, secondo i promotori della Brexit, doveva far bene all'economia e al business. A quanto pare non ci credono le grandi banche d'affari che prosperano a Londra. Gli istituti ora si aggrappano al progetto di una deroga, su misura per loro, per un'uscita graduale e differita dall'UE: un accordo di transizione per evitare un contraccolpo troppo brusco.

L'obiettivo è salvaguardare, almeno per un po', il prezioso passaporto finanziario che consente di operare sul mercato europeo. Gli istituti provano a fare pressing sul gabinetto conservatore di Theresa May. L'idea è che tutto possa restare fermo per 5 anni, incluso il ruolo della Corte di Giustizia europea, anche quando il divorzio da Bruxelles (il cui iter la premier intende avviare entro fine marzo) verrà formalizzato.

Il documento, redatto da agguerriti studi legali, presuppone di fatto uno sganciamento più che soft, a tappe rallentate. A quanto risulta, è stato già condiviso con il ministero del Tesoro, alla cui guida c'è il cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, considerato il capofila delle "colombe" nell'esecutivo. Hammond, tuttavia, s'è ben guardato finora dal commentare.

ATS/M.Ang.

Ti potrebbe interessare