Sono ormai nove giorni che prosegue il braccio di ferro tra sindacati e direzione di Air France in merito allo sviluppo futuro della filiale low cost Transavia. Malgrado i numerosi appelli all’interruzzione dello sciopero, anche del primo ministro francese Manuel Valls, i piloti continuano imperterriti sulla via dell’agitazione per difendere “gli impieghi francesi”.
Martedì oltre la metà della flotta Air France era inchiodata a terra e il maggiore sindacato dei piloti del vettore ha annunciato che l’agitazione continuerà almeno fino al 30 settembre.
I comandanti Air France sono pure scesi in piazza per esprimere le loro preoccupazioni per la prospettata delocalizzazione degli impieghi con lo sviluppo della filiale low cost. La crisi costa circa 24 milioni di franchi al giorno al vettore che, da parte sua, sembra disposto a rivedere il progetto Transavia e a sviluppare una low cost tutta francese. Anche questa soluzione non sembra soddisfare il personale.
Red.MM/ATS/Swing