La polizia turca ha fermato 11 persone a Sanliurfa, nel sud-est del Paese al confine con la Siria, accusate di legami con i 2 presunti kamikaze che domenica hanno ucciso 37 persone con un'autobomba ad
Ankara. Altre 10 risultano essere ricercate dalle autorità. Tra i fermati ci sono anche familiari di almeno uno dei sospetti attentatori. Gli altri finiti in manette sono impiegati della concessionaria dove i kamikaze si sarebbero procurati la Bmw bianca usata per l'attacco.
Ragazze che piangono tre congiunti morti nell'attentato
Un alto funzionario del governo ha dichiarato all'Associated Press che le autorità ritengono che l'attacco sia stato condotto da due attentatori, un uomo e una donna. Il primo ministro
Ahmet Davutoglu, lunedì pomeriggio ha riferito di essere "quasi certo" che dietro a questo attacco ci siano ribelli del PKK, riferendo pure che sono stati effettuati esami del DNA utili all'identificazione dei kamikaze.
Si trovava a pochi metri dal luogo dell'incidente anche l'ambasciatore australiano James Larsen, rimasto illeso. A confermarlo è stato il ministro degli Esteri australiano, Julie Bishop.
AFP/ANSA/sdr
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