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Ankara, undici arresti

Scattati i primi fermi dopo l'attentato che ha causato 35 morti nel cuore della capitale turca

  • 14 marzo 2016, 18:48
  • 7 giugno 2023, 18:23
I funerali di un agente di sicurezza ucciso dall'esplosione

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La polizia turca ha fermato 11 persone a Sanliurfa, nel sud-est del Paese al confine con la Siria, accusate di legami con i 2 presunti kamikaze che domenica hanno ucciso 37 persone con un'autobomba ad
Ankara. Altre 10 risultano essere ricercate dalle autorità. Tra i fermati ci sono anche familiari di almeno uno dei sospetti attentatori. Gli altri finiti in manette sono impiegati della concessionaria dove i kamikaze si sarebbero procurati la Bmw bianca usata per l'attacco.

Ragazze che piangono tre congiunti morti nell'attentato

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Un alto funzionario del governo ha dichiarato all'Associated Press che le autorità ritengono che l'attacco sia stato condotto da due attentatori, un uomo e una donna. Il primo ministro
Ahmet Davutoglu, lunedì pomeriggio ha riferito di essere "quasi certo" che dietro a questo attacco ci siano ribelli del PKK, riferendo pure che sono stati effettuati esami del DNA utili all'identificazione dei kamikaze.

Si trovava a pochi metri dal luogo dell'incidente anche l'ambasciatore australiano James Larsen, rimasto illeso. A confermarlo è stato il ministro degli Esteri australiano, Julie Bishop.

AFP/ANSA/sdr

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