I colloqui per trovare un accordo sul nucleare iraniano lunedì sono andati avanti serrati a Vienna senza però raggiungere un'intesa che potrebbe slittare oltre la dara limite di oggi, 7 luglio, fissata una settimana fa. Sembra infatti che ci sia bisogno di qualche altro giorno per i negoziati tra Iran e i membri permanenti del Consiglio di sicurezza ONU più la Germania. Il rinvio è già stato messo in conto, e sembra si voglia puntare all'8 o al 9 luglio - ultima utile per accorciare i tempi di un esame da parte del Congresso USA, che in questo caso avrebbe bisogno solo di 30 e non di 60 giorni per valutare e approvare il testo.
Il ministro degli Esteri Javad Zarif in serata ha rimarcato che "ci sono ancora differenze" e che il risultato "non è ancora chiaro", invitando gli iraniani a pregare per un esito positivo. Tra i "rompicapo" in gioco che devono essere ancora discussi, la richiesta iraniana di revoca dell'embargo sulle armi convenzionali imposto dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, che gli Stati Uniti vorrebbero ribadito nella risoluzione che scaturirà dall'accordo. Ma non solo.
Da capire anche come l'intesa sarà implementata, finora i media iraniani parlano di tre fasi: come prima una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu, via libera congiunto di USA e Iran (revoca delle sanzioni, riduzione dell'attività nucleare), il ruolo di verifica dell'Aiea che allestirà un rapporto che sciolga i dubbi sulla "Possibile dimensione militare" del nucleare iraniano.
ANSA/px
RG 18.30 del 06/07/15: il servizio di Silvia Piazza
RSI Mondo 06.07.2015, 20:18