Vladimir Putin, dopo mesi di smentite, fa un parziale mea culpa sullo scandalo doping che ha coinvolto la Russia e che ha causato l’esclusione di vari atleti alle Olimpiadi di Rio dello scorso agosto. "Il sistema di controllo non ha funzionato e questo è colpa nostra", ha affermato.
Il presidente russo, allo stesso tempo, ha però nuovamente negato che il paese si sia impegnato in un programma di doping di Stato, come sostenuto invece dall’ex direttore del laboratorio antidoping di Mosca, Grigory Rodchenkov.
"Voglio dirlo ancora una volta: non c'è mai stato e spero che non ci sarà mai alcun sistema statale per il doping, semmai solo la lotta contro gli abusi", ha dichiarato. "Stiamo per istituire un nuovo sistema antidoping, affidato ad un organismo indipendente presso l'Università statale di Mosca, sperando che con l’aiuto di esperti russi e stranieri venga predisposto un sistema efficace", ha inoltre annunciato.
ATS/ads