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Falluja, scontri in periferia

La coalizione guidata dagli USA incontra forte resistenza. L'ONU: "Civili come scudi umani"

  • 31 maggio 2016, 15:28
  • 7 giugno 2023, 20:24
L'artiglieria della coalizione guidata dagli Stati Uniti nella periferia di Falluja

L'artiglieria della coalizione guidata dagli Stati Uniti nella periferia di Falluja

  • ©Reuters

L’aviazione degli Stati Uniti sta pesantemente bombardando la città irachena di Falluja mentre l’esercito iracheno e le milizie sciite affermano di essere entrate in città, incontrando una forte resistenza da parte dei miliziani dello Stato islamico (IS).

Le telecamere tra i rifugiati nei villaggi vicini a Falluja

RSI Mondo 31.05.2016, 15:36

Scudi umani

L’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) ha riferito martedì di “vittime tra la popolazione nel centro della città”, provocate da “pesanti bombardamenti”. “Molte testimonianze indicano che centinaia di famiglie sono utilizzate come scudo umano dall’IS”, ha aggiunto il portavoce dell’UNHCR, William Spindler. Fonti giornalistiche indicano che il numero degli ostaggi potrebbe raggiungere quota 50'000.

Dall’inizio dell’offensiva irachena, la scorsa settimana, almeno 3'700 civili hanno abbandonato la città, rifugiandosi nei villaggi vicini.

3700 pesone sono fuggite dalla città e si sono rifugiate nei villaggi vicini, in questo caso a Garma

3700 pesone sono fuggite dalla città e si sono rifugiate nei villaggi vicini, in questo caso a Garma

  • ©Reuters

I combattimenti

Sul piano militare si segnalano scontri nei quartieri meridionali. Domenica le forze irachene hanno lanciato un assalto, coperti dai bombardieri statunitensi ma, secondo la televisione panaraba Al Jazira, hanno incontrato una resistenza accanita da parte degli islamisti che hanno contrattaccato usando anche sei autobombe, mentre le strade sarebbero sotto tiro dei cecchini. Le vittime tra i soldati iracheni e i miliziani lealisti sono almeno 10.

Falluja, città prevalentemente sunnita, è il maggior centro iracheno in mano all’IS dopo Mosul.

ab/Ap/Reuters

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