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Francia: fischi per Hollande

Il 10% delle fattorie è sull’orlo del fallimento. I contadini contestano il presidente al salone dell’agricoltura

  • 27 February 2016, 20:27
  • 7 June 2023, 15:55

La protesta dei contadini in Francia - di Lorenzo Giroffi

RSI Mondo 27.02.2016, 21:28

Uno pensa alla Francia e subito salta in mente lo stereotipo dell’alta moda o dell’arte, ma in realtà il pilastro su cui si fonda il Paese è l’agricoltura ed i suoi allevamenti. Per eccellenza lavorare da francesi vuol dire conoscere la terra ed è per questo che il Salone dell’agricoltura di Parigi ogni anno è un appuntamento che vede presenti alle inaugurazioni da settecentomila persone in su. Quest’anno è la cinquantatreesima edizione, per molti aspetti la più controversa, perché capita nel bel mezzo di un braccio di ferro tra sindacati di categoria e Governo.

Il 2015 e questo inizio di 2016 ha visto contadini e agricoltori protestare, contrari alle troppe importazioni di prodotti alimentari, che hanno isvalutato il prezzo delle produzioni interne. Manifestazioni svolte per lo più sulle autostrade, per bloccare i camion in entrata che trasportavano carne, latte ortaggi e frutta provenienti dall’estero (sistema adottato anche dai contadini greci). Bersaglio principale delle proteste: il presidente della repubblica francese, François Hollande, accusato di condividere le direttive europee, che, come racconta un contadino presente con i suoi animali ad uno dei padiglioni dell’esposizione a Porte de Versailles, ostruiscono il normale lavoro in campagna. "Anche la derattizzazione è diventata impossibile, perché non possiamo usare prodotti che abbiamo sempre utilizzato per liberarci di animali che ci rovinano il raccolto. Noi siamo i primi ad essere ecologisti, perché passiamo la vita intera nelle terre che amiamo".

La Francia, che di agricoltura vive, si trova investita in una crisi senza precedenti. Il 10% delle fattorie francesi è sull’orlo del fallimento, gli accordi tra sindacati e Governo sono lontani. Hollande, presentatosi all’inaugurazione del salone dell’agricoltura, è stato subissato di fischi, sia all’entrata, che all’uscita. Durante la mattinata si è trattenuto con una delegazione degli organizzatori della rassegna, per discutere di strategie utili a superare la crisi. Le contestazioni hanno portato a due fermi.

"Voi siete della televisione svizzera? Bene, v’invidio, perché con coscienza avete deciso di non appoggiare in toto le leggi economiche dell’Europa. Io da contadino francese invece devo accettare il fatto che sul mercato finiscano anche prodotti dell’est Europa, che però chiaramente costano di meno, per mano d’opera e altro. Mi ritrovo quindi a fare i conti con la concorrenza di vini, formaggi o carne che è completamente sleale. Chiaramente un consumatore sceglie il prodotto che costa meno ed io sono costretto ad indebitarmi, svendendo tutto". Così mi saluta uno dei tanti contadini in collera.

Lorenzo Giroffi/Red. MM

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