Mosca passa alla rappresaglia economica contro Ankara all'indomani dell'abbattimento del jet militare alla frontiera tra Siria e Turchia. La Russia ha così annunciato, nella giornata di giovedì, la preparazione di dure misure economiche contro Ankara.
Mosca minaccia di bloccare il flusso di turisti russi (che vale 4 miliardi di dollari l'anno) e i voli da e verso la Turchia, ma anche di congelare o addirittura far saltare il progetto per il gasdotto Turkish Stream e quello per la centrale nucleare di Akkuiu. Le restrizioni potrebbero riguardare anche la cooperazione finanziaria, i dazi doganali, gli investimenti, l'edilizia e l'uso di manodopera turca.
Le rotte contestate del jet abbattuto
L'ulteriore prova del fatto che tra Mosca e Ankara non scorre buon sangue è il trattamento riservato dalle autorità russe ad un gruppo di circa 50 imprenditori turchi, fermati a Krasnodar con l'accusa pretestuosa di aver mentito sul motivo del loro ingresso nel paese. Intanto, se un conflitto militare tra Russia e Turchia è stato escluso già ieri dal capo della diplomazia russa, Serghiei Lavrov, tra Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ormai è guerra di parole.
Red.MM/ATS/Swing
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