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I tifosi svizzeri a Rio

Sono più di cinquemila coloro che hanno seguito gli sportivi rossocrociati oltre oceano per le Olimpiadi

  • 19 August 2016, 05:59
  • 7 June 2023, 20:36

Svizzeri a Rio, tra medaglie e bandiere - di Emiliano Guanella

RSI Mondo 19.08.2016, 08:00

  • ©Emiliano Guanella

Turismo svizzero oltre le previsioni alle Olimpiadi di Rio de Janeiro che si stanno avviando alla conclusione. Se alla vigilia Swissolimpic pronosticava circa 5.000 visitatori, la sensazione è che il pubblico elvetico giunto in Brasile per i Giochi sia stato maggiore delle aspettative. Un’impresa americana specializzata in inchieste big data ha controllato l’origine dei cellulari connessi in una serata a Copacabana e gli svizzeri sono risultati addirittura terzi dopo argentini e statunitensi. Nulla di scientifico, i dati ufficiali verranno resi noti fra qualche settimana dalle autorità migratorie brasiliane, ma di bandiere rossocrociate in giro per i vari eventi sportivi se ne sono visti parecchie.

Un pubblico variegato. Ci sono i tifosi e appassionati di sport che sono venuti al seguito degli atleti partiti con più possibilità di medaglie: nel tennis, nonostante le assenze di Federer e Wawrinka, nella mountain bike, nel ciclismo su strada, nella ginnastica e nella bella conferma al top del canottaggio con l’oro del 4 senza. Poi ci sono i turisti-tifosi, che hanno approfittato dei Giochi per conoscere il Brasile e anche altri paesi del Sudamerica senza dimenticare alcuni volontari che hanno voluto assaporare da vicino lo “spirito olimpico”. Infine, il gruppo dei famigliari e amici degli atleti, in prima fila durante le gare. Peter Brugger, padre della velista Nathalie, che ha conquistato il diploma olimpico assieme a Matias Bulher nella vela categoria Nacra 17, ha seguito tutte le dodici regate della figlia fino alla medal race. La coppia non è arrivata al podio, ma poco importa. “La felicità di Nathalie nel partecipare a questo evento – spiega Peter - è qualcosa di indescrivibile. Sono anni di sforzi e dedizione raccolti in una sola parola: passione!”.

Emiliano Guanella

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