La guerra raccontata dai piccoli è forse il modo più diretto per far capire il dramma che i siriani vivono giornalmente da ormai più di cinque anni. A raccontarla, all'interno della scuola Bayt Al Amal (la casa della speranza) di Kilis, al confine tra Turchia e Siria, sono quattro di loro: Ali, Baraa, Muhammad Ibrahim, Saleha.
Bayt al Amal è un centro educativo dove si realizzano programmi di recupero soprattutto focalizzati sull'arabo con il programma siriano, ma anche turco e inglese. A fondarla, nel 2013, è stata l'associazione Amal for Education di Isabella Chiari, docente di linguistica alla Sapienza, convinta che la lingua sia il fondamento dell'educazione in senso generale. Qui vengono istruiti 350 bambini, coadiuvati da sedici insegnanti. Oltre alle lezioni in classe i piccoli svolgono attività ricreative che sapziano dalla musica, all'arte e al teatro.
La Casa della speranza non si occupa solo di bambini, ma anche di adulti, con una particolare attenzione all'alfabetizzazione delle donne.
Cristiano Tinazzi