Vladimir Putin ha difeso l’occupazione della Crimea, dichiarando che a suo avviso non si è trattato di annessione ma di protezione della popolazione. "Non fossimo intervenuti, la penisola avrebbe fatto la fine dell’Ucraina orientale di oggi, in preda ai disordini".
"E’ incomprensibile", ha aggiunto venerdì a Mosca il presidente russo, "che l’Occidente non critichi la politica di Kiev. Chi non ha seguito la svolta filo-occidentale è bombardato". Per Putin la tattica degli ucraini "ricorda quella dei nazisti nell’occupazione dell’Unione sovietica nel 1942".
A fare da contraltare alle dichiarazioni di Putin è giunta venerdì la ferma posizione a sostegno dell'Ucraina e contro le azioni «destabilizzanti» della Russia dalla dirigenza della Romania, membro di Nato e UE che ha un lungo tratto di frontiera con l'Ucraina a nord. Infatti, sia il presidente Traian Basescu che il premier Victor Ponta si sono detti a favore della consegna di armi all'esercito di Kiev per aiutarli a contrastare i filorussi.
Red.MM/ATS/AFP/EnCa
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