Un soldato spagnolo della Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (UNIFIL) è rimasto ucciso durante un raid dell’esercito israeliano contro i villaggi di Kfar Chouba, Majidiyé, Halta e Arkoub, nel sud del Libano, dove si trovano posizioni dell’esercito rivale.
L’assalto è stato lanciato da Israele in risposta all’attacco avvenuto in giornata contro un veicolo militare di Tel Aviv a Rajar, vicino al confine con il paese dei cedri. Questa operazione - nella quale 2 soldati sono rimasti uccisi e 7 sono stati feriti - è stata poi rivendicata dai fondamentalisti di Hezbollah.
L'esplosione è stata seguita da spari a corta gittata e tiri di mortaio contro una base dell’esercito della stella di Davide nella regione vicina al monte Hermon.
Poco dopo la notizia, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha reagito alla notizia dichiarando che le forze armate sono pronte a rispondere “con la forza su tutti i fronti”.
Risposta agli attacchi del 18 gennaio
Lo scorso 18 gennaio l’esercito israeliano aveva già portato avanti un raid contro il movimento estremista nella zona di Qouneitra in Siria, uccidendone sei membri.
RedMM/afp/mrj
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