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Londra come Berlino Ovest

Il Regno Unito nel dopo Brexit (2) - Obiettivi puntati sulla City. 300'000 posti di lavoro a rischio

  • 10 agosto 2016, 08:05
  • 7 giugno 2023, 22:12

La Brexit non dispiace ai custodi dell'euro - di Lorenzo Amuso

RSI Mondo 10.08.2016, 08:00

  • ©Lorenzo Amuso

La prima reazione, pochi giorni dopo il voto, è stata di sconcerto, ansia e risentimento. Verso il resto dell’Inghilterra, che si era espressa in maniera opposta. Rimarcando la distanza siderale che la separa dalla sua capitale. La quale - come la Scozia e l’Irlanda del Nord - aveva votato per restare nell’Unione. Troppo multiculturale e multietnica Londra per allinearsi alla retorica anti-immigrazione.

Londra per restare nell’Unione

Così, mentre la petizione per un secondo referendum raccoglieva inutilmente oltre quattro milioni di adesioni, per le vie londinesi sfilavano in decine di migliaia contro la Brexit. Manifestazioni per riaffermare la propria vocazione di città globale, cresciuta e prosperata grazie anche al contributo del Continente. Una consapevolezza che ha portato Londra ad essere l’ultimo bastione del fronte “Remain”, con una percentuale generale attorno al 60%, in alcuni quartieri dell’est attorno addirittura l’80%.

Isolata nell’euroscetticismo

Oggi Londra appare una megalopoli accerchiata, e rischia di subire un futuro che non ha potuto scegliersi. Il primo indicatore di un malessere che comincia a serpeggiare è stata la svalutazione del mercato immobiliare. Soprattutto nelle zone più prestigiose ed esclusive, un tempo appannaggio degli investitori internazionali, la flessione dei prezzi è risultata repentina. L’incerto domani che attende Londra ha congelato i capitali stranieri che ora si interrogano anche sul futuro della City, propulsore economico della città.

Quale futuro?

Fioccano allora i possibili scenari, tra chi è convinto che nulla cambierà e chi immagina una ri-nazionalizzazione della capitale, ovvero una Londra autarchica in chiave britannica. C’è anche chi teme una fuga di massa, un violento declino come quello subito da Detroit, e chi ottimisticamente auspica un modello stile Singapore, una città-stato che domina la finanza mondiale. Più probabilmente Londra conserverà la sua identità europea e internazionale, circondata da una nazione euroscettica. Come Berlino Ovest nella Germania Est comunista.

Lorenzo Amuso

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