C’è maretta nel Partito democratico alla vigilia della Convention di Philadelphia che dovrà confermare la candidatura di Hillary Clinton alla corsa per la Casa Bianca. Se durante il recente meeting repubblicano a Cleveland non tutti erano dalla parte del candidato Donald Trump, la storia sembra ripetersi anche nelle fila democratiche.
Durante la riunione della commissione che si occupa di stabilire le norme che regolano il processo per la nomination, i sostenitori di Bernie Sanders hanno dato battaglia. Fallito il tentativo di far passare le loro proposte di eliminare o limitare il potere dei “superdelegati”, in molti hanno inscenato una clamorosa protesta, accusando i sostenitori di Clinton di voler “uccidere il partito”.
Alla fine è stato raggiunto un compromesso, solo per le elezioni future, che prevede di “legare” i superdelegati ai risultati delle primarie, mentre membri del Congresso, governatori e leader del partito potranno partecipare alla Convention con libertà di voto.
ATS/ANSA/Swing