“La cosiddetta Casa Bianca di Ankara è un messaggio di presunzione. Recep Tayyip Erdogan, malato di megalomania, ha deciso che voleva un mausoleo abitabile, un monumento che vorrebbe sembrare Versailles ma assomiglia all'ultima, faraonica, residenza del dittatore romeno Nicolae Ceausescu”. Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, commenta così la realizzazione della nuova sede presidenziale, un palazzo di 200mila metri quadri che ha già sollevato polemiche per il costo, 400 milioni di euro, spesi in un momento difficile della vita del paese.
Molti turchi si chiedono se fosse proprio necessario spendere tanto. “Erdogan ha un sogno e un obiettivo, essere il capo dello stato fino al 2023, per festeggiare nella sua nuova residenza i 100 anni della Repubblica turca, fondata da Atatürk”, sottolinea Ferrari.
“Al tempo stesso il presidente, con questa residenza, vorrebbe smarcarsi proprio dall’uomo al quale vuole più somigliare ma dal quale vuole distinguersi: Atatürk, che guidava il paese da Cankaia, il palazzo nel cuore di Ankara. Ma il fondatore era un laico, per questo Erdogan vuole distinguersi”, spiega Ferrari.
Massimiliano Angeli
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