Il web e i social media, e Facebook in particolare, sono diventati la vetrina dei passatori che, soprattutto a partire dalla crisi siriana, presentano i loro "servizi" senza alcun velo ai migranti in fuga. Si tratta di un primo contatto, solitamente un numero di telefono, che permette di avviare le pratiche che permetteranno a chi scappa di saltare ostacoli come bracci di mare e frontiere.
Il collaboratore della RSI Filippo Cicciù ha provato a chiamare: da Istanbul, dice nel servizio che alleghiamo, non è difficile trovare un modo per partire. “Ogni giorno andiamo fino a Didim, vicino a Izmir”, gli risponde in arabo il suo interlocutore, un trafficante che si fa chiamare Malik.
Il passatore spiega come funziona: prezzi, durata del viaggio, quante persone sulla barca e così via. Propone pure un video che può fare avere via whatsapp.
Cicciù ha registrato tutto e lo propone nel suo reportage che alleghiamo più in basso: i suoi interlocutori spiegano cosa succede se si incontra la polizia o se non si riesce a partire; come incontrare le persone di contatto e le parole d’ordine; come comportarsi una volta arrivati in Grecia.
RG/ab