I migranti morti nel 2015 affrontando il Mediterraneo sono già 2'000, su un totale di circa 188'000 che hanno cercato di raggiungere l’Europa. A dare la misura della tragedia in corso è l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM). Rispetto allo stesso periodo del 2014 i decessi sono aumentati del 25% quando in tutto l’anno avevano perso la vita 3’279 bambini, donne e uomini. Al ritmo attuale nel 2015 potrebbero essere oltre 4'000.
La maggior parte dei decessi sono avvenuti nel Canale di Sicilia, lungo la rotta del Mediterraneo centrale; di gran lunga la più pericolosa. L’Italia e la Grecia nel 2015 hanno registrato un flusso simile di migranti (97’000 e 90’500), ma 1’930 persone hanno perso la vita mentre cercavano di raggiungere la Penisola dalla Libia, contro le 60 dirette verso le coste elleniche.
Il numero delle persone che hanno affrontato la rotta centrale negli ultimi anni
"È inaccettabile che nel XXI secolo la gente che fugge da conflitti, persecuzioni, miseria e degrado della terra debba sopportare queste terribili esperienze nei loro paesi, per non parlare durante il viaggio, per poi morire alle soglie dell'Europa", ha affermato il direttore dell’OIM William Lacy Swing.
Diem/ATS
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