Il giudice dell'udienza preliminare di Milano, Fabrizio D'Arcangelo, ha rinviato a giudizio 56 ex consiglieri lombardi, pochi di loro sono ancora in carica, accusati di peculato e truffa per le presunte "spese allegre" con i rimborsi regionali. Altri tre sono stati condannati con il rito abbreviato, a pene tra i 18 e i 24 mesi. Tre sono stati prosciolti e uno assolto. Il processo inizierà il primo luglio.
Gli imputati sono accusati di aver utilizzato, tra il 2008 e il 2012, i fondi pubblici assegnati ai singoli gruppi regionali per spese personali. Si sarebbero pagati, ad esempio, succulenti cene a base di aragosta ma anche modeste merende con piadine e nutella. I rimborsi, per un totale di quasi 3 milioni di euro, non riguardavano solamente cene e aperitivi: Alessandro Marelli ha speso 35 euro nell'Angolo della serratura, Guido Galperti 12,10 euro per l'aspirina e tra i rimborsi illeciti di Renzo Bossi, il figlio dell'ex presidente storico della Lega Nord, ci sarebbero un frigorifero, delle gomme da masticare e spazzolini da denti.
ANSA/CaL