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Timor Est la spunta all'Aia

Primo giudizio favorevole nella disputa per i giacimenti marini che oppone il giovane paese all'Australia

  • 27 settembre 2016, 10:34
  • 7 giugno 2023, 23:44
Xanana Gusmao

Xanana Gusmao

  • reuters

Timor Est ha ottenuto una prima vittoria nella disputa con l'Australia sui confini marini nello stretto che li separa, ricco di giacimenti di petrolio e gas. La Corte permanente di arbitrato all'Aia ha respinto la posizione di Canberra, secondo cui il tribunale stesso non aveva giurisdizione in materia.

I confini correnti nello stretto furono stabiliti in via provvisoria nel 2002 quando Timor Est era sotto occupazione indonesiana, e quindi con Giacarta, e prorogati nel 2006 dopo l'indipendenza. Non seguono la linea mediana e lasciano in campo australiano la maggior parte dei giacimenti, del valore stimato pari a quasi 28 miliardi di euro. La delegazione timorese, guidata dall'ex presidente Xanana Gusmao, ha sostenuto davanti alla Corte che il trattato provvisorio è ingiusto e contravviene al diritto internazionale. Durante i negoziati del 2006 l'Australia aveva spiato le riunioni del governo di Dili con microspie nascoste nei muri da falsi operatori umanitari.

La giuria di cinque giudici ha stabilito che la disputa dovrà essere risolta secondo la Convenzione ONU sul diritto del mare e non secondo quell'intesa. È la prima volta che viene chiamata in causa, ma il suo pronunciamento potrebbe avere ripercussioni su altre dispute nel Mar Cinese meridionale.

pon/ansa

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