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Torna la calma a Parigi-Orly

Il traffico aereo verso la normalità dopo l'assalto sventato. L'attentatore aveva benzina nello zaino

  • 19 marzo 2017, 11:55
  • 8 giugno 2023, 05:20
La polizia francese ha rinforzato i controlli allo scalo parigino

La polizia francese ha rinforzato i controlli allo scalo parigino

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Il giorno dopo lo sventato assalto all'aeroporto parigino di Orly, nel quale è stato ucciso l'uomo che aveva strappato il mitra a una soldatessa in servizio, il traffico aereo torna lentamente verso la normalità. "Abbiamo ancora un ritardo medio di 20 minuti a causa dei rinforzi ai controlli di accesso, ma ormai stiamo andando verso la normalizzazione", ha dichiarato all'AFP un portavoce dello scalo. Ieri (sabato) il tentativo di assalto aveva imposto il blocco di entrambi i terminal (Orly Sud e Ovest) per consentire controlli accurati alla ricerca di eventuali esplosivi o di complici dell'attentatore.

Intanto rimangono da chiarire gli scenari dell'attacco sferrato dal francese Zyed, un delinquente recidivo, spinto a trasformarsi in jihadista pronto a tutto nello spazio di poche ore; si aspetta l'interrogatorio del padre, del fratello e di un cugino del 39enne, per capire se l'uomo avesse confidato di voler agire da terrorista. Le uniche certezze, per ora, sono che l'attentatore era giunto all'aeroporto con gli occhi sbarrati, una pistola in mano, una cartuccera a tracolla e uno zaino sulle spalle (nel quale era nascosta una tanica di benzina, un accendino, sigarette, un Corano e 750 euro in contanti).

Gli eventi

Alle 8.22 comincia l'attacco: "posate le armi, mani sulla testa, sono qui a morire per Allah, ci saranno di sicuro dei morti!" grida. Poi si lancia sulla soldatessa armata, come gli altri due commilitoni, di fucile "Famas". Prova a disarmarla, ci riesce al secondo tentativo. Si mette il Famas a tracolla, poi punta la pistola alla tempia della soldatessa, usandola come scudo umano, minacciando lei e i suoi due colleghi. Per tre volte, la donna, con il coraggio della disperazione, riesce ad afferrare la canna dell'arma che le è stata sottratta e a sollevarsi sulle ginocchia. Per due volte viene respinta a terra, i militari provano a sparare ma non colpiscono l'assalitore, alla terza volta Zyed si espone e uno dei due militari lo uccide sul colpo.

ATS/M. Ang.

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