Gli Stati Uniti e diversi paesi arabi hanno dato il via a una massiccia offensiva, con pesanti bombardamenti, contro i jihadisti dell'autoproclamato Stato islamico (IS) in Siria. Nel corso della notte tra lunedì e martedì sono stati colpiti diversi obbiettivi nel nord del paese, e in particolare a Raqqa, città considerata capitale dell’IS.
Le prime immagini dei bombardamenti
La decisione di condurre attacchi aerei è stata presa dal presidente statunitense Barack Obama e l’operazione ha potuto contare sull’appoggio di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania e Baherein. Sull’operazione, finora, il Pentagono non ha divulgato molti dettagli, per non compromettere la missione.
Ecco dove è avvenuto l'attacco USA
I raid hanno colpito depositi di munizioni, centri di comando e addestramento, con l’obbiettivo di indebolire i centri di comando degli jihadisti. Sotto le bombe avrebbero perso la vita un centinaio di miliziani dell'IS e diversi civili, secondo il bilancio fornito dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.
Il Governo siriano appoggia qualsiasi tipo di sforzo per combattere il terrorismo. Lo dice un comunicato diffuso oggi, martedì, dalla televisione di Stato siriana. Damasco, che è stata informata sui raid prima che iniziassero, si è detta pronta a cooperare alle iniziative internazionali e continuerà ad attaccare i jihadisti nel est e nel nord del paese.
ATS/AFP/REUTERS/sf/Da.Pa.
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