Credit Suisse e altre sei banche operanti negli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo con le autorità in base al quale, pagando una penale, risolvono una vertenza relativa a presunte manipolazioni sui tassi di interesse.
Complessivamente i sette istituti verseranno 324 milioni di dollari. Il Credit Suisse pagherà 50 milioni. Un tribunale dovrà ora approvare l’intesa ma si tratterebbe di una pura formalità.
A fare causa alle banche sono state diverse casse pensioni e comuni che rimproverano a 14 istituti di aver sottoscritto segretamente un accordo che creava di fatto un cartello che impediva una reale concorrenza. Fra le banche che ancora non si sono accordate con le autorità sul risarcimento vi è l’UBS.
ats/mas