Duecento dei 5'900 ristoranti e produttori di carne, pane e formaggio bernesi che sono stati controllati lo scorso anno dagli ispettori del cantone presentavano lacune di una certa importanza, tanto che sono state inoltrate 122 denunce, molte di più che nel 2014 quando erano state 70.
Fra le lacune constatate, le più frequenti riguardano la carenza nei controlli interni o nelle etichettature, la mancanza di igiene e le temperature troppo elevate per la conservazione degli alimenti. Ci sono però anche casi più inquietanti che sfociano nella truffa: un cervelat che non poteva essere chiamato tale, visto che conteneva carne di cavallo oltre che di manzo e maiale, e un bratwurst di vitello che non faceva onore al suo nome: per oltre metà era composto da carne suina. E ancora, un vino DOC che è stato declassato, quando si è scoperto che era stato tagliato con nettari vallesani e sciaffusani.
pon/ATS