Svizzera

Ergastolo e internamento

La pena decisa a Ginevra per l'assassino di Adeline. Il tribunale non accoglie però la richiesta d'internamento a vita

  • 24 maggio 2017, 19:39
  • 8 giugno 2023, 07:31
L'assassino, qui ritratto insieme al suo legale difensore, durante una delle ultime fasi del dibattimento

L'assassino, qui ritratto insieme al suo legale difensore, durante una delle ultime fasi del dibattimento

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Il tribunale criminale di Ginevra ha emesso nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì, l'attesa sentenza nel processo contro il 42nne alla sbarra per l'assassinio di Adeline, la socioterapeuta ginevrina brutalmente uccisa nel settembre del 2013.

All'uomo la corte ha inflitto una condanna all'ergastolo e all'internamento ordinario. Non è stata quindi accolta la richiesta di internamento a vita, che era stata formulata dal Ministero pubblico e dai famigliari della vittima.

Pericolosità dell'individuo, e rischi di recidiva, erano stati definiti molto elevati dagli esperti psichiatrici ascoltati durante il processo. Secondo gli stessi specialisti, tuttavia, è impossibile pronunciarsi su una diagnostica a lungo termine.

Dubbi sussistevano anche sulla premeditazione del gesto che però agli occhi dei giudici è apparsa evidente. A corroborare la loro tesi, che era pure quella dell'accusa, sono state le analogie fra ciò che la ragazza è stata costretta a subire e i due stupri commessi dall'imputato nel 1999 e nel 2001, stupri per i quali stava già scontando 20 anni di reclusione. Aveva scelto lei perché le era piaciuta sin da quando era arrivato nel centro di reinserimento della Pâquerette nel quale la 34enne lavorava. Per riuscire nel suo intento aveva poi approfittato delle lacune "offertegli" dalla struttura.

Red.MM/ARi/dg

Dal TG20:

RG 18.30 del 24.05.17 - Gabriele Fontana in collegamento con Luisa Orelli

RSI Svizzera 24.05.2017, 20:39

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