La Decura, una società patrimoniale britannica che collabora con l'UBS, ha citato in giudizio la banca elvetica, dicendosi fortemente penalizzata dalla ristrutturazione avviata nel 2012.
Ne riferisce il Financial Times, il quale riporta quanto indicato nel primo atto processuale depositato presso il Tribunale del commercio di Londra in cui si afferma che i presunti danneggiati prevedevano che la cooperazione avrebbe fruttato 200 milioni di dollari all'anno. Visto che così non è stato, i ricorrenti esigono che l'istituto rilevi la loro quota per 100 milioni.
Una tesi che viene naturalmente contestata dall'altro fronte. il quale fa notare che l'intesa non prevedeva un livello minimo di ricavi e che il riorientamento non ha avuto un impatto negativo sulle capacità della Decura di offrire i suoi servizi.
La sentenza è attesa per fine anno.
ATS/dg