L'uomo ucciso venerdì con diversi colpi di arma da fuoco nella moschea el-Hidaje, centro della comunità albanese di San Gallo, è un 51enne naturalizzato svizzero e l'omicida un suo coetaneo di passaporto serbo, che dopo il delitto si è consegnato agli agenti senza opporre resistenza e ha in seguito confessato il suo gesto davanti al procuratore. Si trova ora in detenzione provvisoria.
Stando ai primi risultati dell'inchiesta, che prosegue a pieno regime, i due partecipavano insieme alla preghiera collettiva. Il portavoce Gian Andrea Rezzoli non ha confermato invece che il movente sia la vendetta per un passato fatto di sangue. Dieci persone che erano presenti al momento dell'arrivo delle forze dell'ordine sono state interrogate.
pon