Martedì pomeriggio, a Berna, è stato dato il via libera dalla commissione della politica di sicurezza del consiglio nazionale alla revisione dell'accordo di collaborazione tra le autorità di polizia e doganali italo-svizzere. La riforma tra i due Paesi porterà importanti novità, a cominciare dalla possibilità per la polizia svizzera che opera su suolo italiano, o quella tricolore in territorio elvetico, di portare a termine inseguimenti o pedinamenti.
Ancora, ci sarà la possibilità di disporre di pattuglie miste in occasione di eventi particolari che rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza lungo le zone di frontiera. A coordinare queste attività sarà il Centro di cooperazione tra le polizie e le autorità doganali di Chiasso (CCPD), in autonomia, senza dover dapprima chiedere un'autorizzazione a Berna e a Roma,con procedure burocratiche che oggi frenano le indagini e le operazioni di polizia.
Della commissione della politica di sicurezza del consiglio nazionale fa parte anche il deputato ticinese Marco Romano e la revisione dell'accordo sarà discussa dalle Camere federali a partire dal mese di marzo. La stessa cosa dovrà avvenire anche al parlamento italiano, prima dell'effettiva messa in vigore di questa intesa.
Red.MM/RG
RG 08.00 del 28/01/2015 - Il servizio di Roberto Porta
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Collaborazione transfrontaliera
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