Svizzera

"Siamo arrivati per restare"

Il presidente Martin Landolt fiducioso riguardo al futuro del PBD

  • 25 aprile 2015, 16:25
  • 7 giugno 2023, 07:50
Martin Landolt ed Eveline Widmer-Schlumpf

Martin Landolt ed Eveline Widmer-Schlumpf

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Sì alla diagnosi preimpianto e alla modifica della legge radiotelevisiva, no all'iniziativa sulle borse di studio: sono le raccomandazioni di voto per il 14 giugno decise sabato dal Partito borghese democratico svizzero (PBD) nella sua assemblea di Gossau, nel canton San Gallo.

Le decisioni sono state prese con rispettivamente 98 voti a 15 (medicina riproduttiva), 79 a 23 (canone) e 117 a 2 (formazione). L''iniziativa per un'imposta di successione era già stata bocciata nell'ottobre scorso.

Nel suo discorso il presidente Martin Landolt si è mostrato fiducioso riguardo al futuro della sua formazione politica. Al momento i temi preferiti dai giornalisti e politologi - ha detto - sono un possibile collasso del partito e la sorte dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Ma secondo Landolt "solo chi striscia non inciampa mai".

"Siamo arrivati per restare", ha proseguito. Il PBD si impegnerà per il mantenimento dei bilaterali accompagnato però da una riduzione dell'immigrazione attraverso la promozione della manodopera locale. Il partito punta inoltre sulla svolta energetica, che secondo il consigliere nazionale glaronese potrà generare 85'000 nuovi posti di lavoro.

RG delle 18.30 del 25.04.15; il servizio di Camilla Mainardi

RSI Svizzera 25.04.2015, 20:43

ats/joe.p.

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