Il Consiglio federale ha posto in consultazione la riforma dell’imposizione delle imprese che propone l'abolizione di certe norme fiscali non più compatibili coi parametri internazionali. In particolare, saranno eliminati i privilegi applicati dai cantoni alle società di holding, di domicilio e miste. La soppressione peserà soprattutto sulle casse cantonali e comunali e, per tale motivo, è ipotizzato un indennizzo di un miliardo che i cantoni riceveranno sotto forma di un aumento della quota dell'imposta federale diretta a loro versata. È inoltre prevista l’introduzione di nuovi strumenti, quali i “licence box”, usati a Nidvaldo, che consentono un'imposizione più bassa dei redditi generati dalla proprietà intellettuale (brevetti e marchi).
Reazioni contrastanti, more solito
Sinistra e sindacati approvano la volontà di sopprimere i regimi fiscali speciali esistenti in alcuni cantoni, ma contestano quelli che vengono definiti regali alle imprese. Per la destra e il mondo economico, la direzione è quella giusta, purché non si applichino nuove tasse, con riferimento all'imposta sugli utili in capitale.
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