Un'udienza cruciale per la Svizzera si sta svolgendo oggi, mercoledì, a Strasburgo: Berna difende davanti alla Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) la condanna per discriminazione razziale inflitta nel 2007 dalla giustizia vodese al nazionalista turco
Dogu Perinçek, che aveva definito il genocidio armeno una "menzogna internazionale".
Dogu Perinçek
Nel 2013, la sezione competente della CEDU ha infatti condannato la Svizzera per violazione della libera espressione: la pena inflitta a Perinçek sulla base della norma antirazzismo (introdotta nel 1995) è stata giudicata contraria alla libertà di opinione dell'ultra nazionalista.
Il parere definitivo della Grande camera di Strasburgo comporterà conseguenze anche in ambito politico: o i giudici revocheranno la decisione del 2013, provocando nuove tensioni fra Ankara e Berna, o la manterranno, recando acqua al mulino a coloro che in Svizzera rivendicano l'abrogazione, o perlomeno “l'annacquamento”, della norma antirazzismo, che quest'anno compie 20 anni.
ats/joe.p.
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