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Animali felici, ma in pericolo

Appello accorato del ticinese Galli: "Gli anni passano, ho bisogno di chi continui la mia opera al Rifugio"

  • 1 December 2016, 06:09
  • 7 June 2023, 23:36

Un appello che raggiunge il Ticino - di Simone della Ripa

RSI Ticino e Grigioni 01.12.2016, 07:00


Gli hanno dato molti soprannomi, forse il più simpatico, il più vero, è "Noè ticinese".
Giancarlo Galli da Balerna
, ex funzionario delle Dogane svizzere, da circa 15 anni ha fatto delle Valli sopra il luinese una moderna arca di Noè per salvare migliaia di animali da morte certa, da un "diluvio" di cattiverie in aumento da parte del genere umano verso quello animale. Seguire il suo lavoro da diversi anni ha permesso di vedere crescere non solo il
Rifugio degli Animali Felici onlus di Brissago Valtravaglia (VA) - da due gattini a circa 400 bestiole - ma anche il consenso che questo ticinese si è guadagnato oltre frontiera anche in ambienti istituzionali. Procure, forze dell’ordine, associazioni animaliste locali ed internazionali, tutti hanno chiamato una volta "il Galli" per un gattino abbandonato, un cervo investito, un cinghiale che ha smarrito la strada nei boschi in attesa del colpo fatale del cacciatore. Ecco, tutto questo rischia di essere vano, come dice lui stesso, se non si troverà a breve qualcuno in grado di affiancarlo e poi sostituirlo nella conduzione del parco.

Giancarlo Galli con alcuni dei suoi 26 cavalli

Giancarlo Galli con alcuni dei suoi 26 cavalli

  • Rifugio Onlus

Un passaggio necessario

L’età avanza, con essa la stanchezza per quello che è diventato un lavoro a tempo pieno per l’uomo di Balerna. Dalla mattina alla sera peregrina per gli ettari di tenuta, dando a tutti gli animali, da 15 anni, la stessa attenzione. Un saluto ai pennuti che annunciano il giorno, una carezza alla colonia di gatti, il verso al pappagallo, la voce grossa con le caprette ed un controllo a cinghiali e maiali, sempre seguito da cani come fossero guardie del corpo. Tutti strappati a morte certa da Galli. A volte letteralmente come nel caso di alcuni cavalli davanti alla porta del macello e che d’estate si godono i verdi e freschi prati sopra Airolo. Ripensa a queste cose mentre con la voce rotta dall’emozione racconta alla RSI che ha bisogno di un aiuto che nel tempo deve farsi suo sostituto. Non si tratta certo di un addio al suo rifugio ma anche solo farsi di lato gli desta preoccupazione.

Chi verrà accanto e dopo di lui dovrà amare il suo lavoro e gli animali. Dovrà vivere in simbiosi con loro. Fa un accorato appello a chi in Ticino volesse prendere questo impegno, certo di un suo appoggio "fino a quando potrò". Insomma, non si tratta di cercare un gestore per "pizzeria ben avviata a Mergellina", si tratta di entrare in una dimensione che, fino a quando non si visita questo rifugio, è difficile comprendere. Il timore suo e dei suoi collaboratori è proprio la ricerca della persona giusta perché nemmeno vuole pensare a cosa potrebbe accadere a questi animali se da un giorno all’altro si smettesse di dargli retta, di nutrirli, anche solo di amarli come ha fatto lui in questi lunghi anni. "Anche se abbiamo successo nel salvare gli animali - conlcude Galli - il nostro obiettivo non è ancora raggiunto. È solo quando gli animali non avranno più bisogno di protezione che lo avremo raggiunto. Quindi avremo realmente cambiato qualcosa: noi stessi".

Simone della Ripa

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