Ticino e Grigioni

Assassini sempre latitanti

Si cercano padre e figlio sospettati di aver ucciso Angelo Falconi; arrestati due membri della famiglia

  • 1 dicembre 2015, 08:35
  • 7 giugno 2023, 15:35
Polizia in azione lunedì a Chiasso

Polizia in azione lunedì a Chiasso

  • ©Tipress

I presunti assassini di Angelo Falconi, ucciso brutalmente venerdì nel garage di un palazzo di Chiasso, sono sempre in fuga. Gli inquirenti hanno fermato, lunedì, tre congiunti di Pasquale Ignorato, sospettato, con uno dei figli, di essere l’assassino del 73enne. Si tratta della 38enne compagna dell’uomo e di altri due figli di Ignorato, uno di 24 anni e una di 17. Dopo gli accertamenti e l’interrogatorio, la minorenne è stata rilasciata già nella serata di lunedì. Gli altri due sono invece stati posti agli arresti.

Pasquale Ignorato e il figlio sono sempre in fuga, si presume in Italia, ma di certezze sul luogo nel quale si sono rifugiati non ve ne sono.

All’origine del brutale omicidio di venerdì ci sarebbero due sfratti: il primo avvenuto alcuni giorni fa dalla stazione di benzina gestita da Pasquale e il secondo che si sarebbe dovuto decidere proprio ieri, lunedì, in Pretura. Entrambi gli oggetti dati in locazione agli Ignorato erano amministrati da Falconi e per il mancato pagamento delle pigioni erano sorti forti screzi nel recente passato. Le indagini hanno permesso di ricostruire parte della storia economica della famiglia, tanto da registrare a carico di Pasquale centinaia di precetti esecutivi e debiti di circa 800'000 franchi tra quelli personali e della società che gestiva il punto di rifornimento.

Red.MM/RG/Swing

Il caso dello stupefacente

La fedina penale di Pasquale e Mirko Ignorato è pulita, nonostante i debiti accumulati. Mirko, però, come riferisce il Corriere del Ticino, figura in un incarto per un recente episodio ancora da chiarire. Il 23enne era infatti stato fermato nella zona di Ponte Tresa dalle guardie di confine, che avevano trovato nella sua auto un coltello a serramanico illegalmente detenuto e della marijuana. Il giovane aveva dichiarato che la droga era custodita a fini personali ma era risultato negativo ai test sul consumo. Non è ancora stato chiarito a chi fosse quindi destinato lo stupefacente.

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