La procura ha chiuso ieri, lunedì, il filone più importante dell’indagine sul traffico illegale di auto scattata nel novembre dello scorso anno.
L’imputato principale è il titolare del garage GTO di Canobbio, già noto alla giustizia. Le accuse più gravi ipotizzate nei suoi confronti sono quelle di ripetuta truffa, ripetuta ricettazione aggravata e appropriazione indebita. L’uomo verrà processato alle Assise Criminali. Oltre a lui, in aula compariranno anche un rivenditore di Bellinzona e cinque cittadini italiani.
Dall’inchiesta, affidata alla procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti, è emerso un giro di decine di auto. Le vetture venivano rubate o prese in leasing all’estero (Italia, Francia, Spagna, Germania), per poi finire sul mercato ticinese attraverso, appunto, i due garages. Tra i veicoli, in buona parte recuperati, figurano Mercedes, Volkswagen, BMW e Range Rover.
Due persone – ricordiamo – sono già state condannate in maggio. Altre figurano tuttora sotto inchiesta.
Francesco Lepori