Non si è ancora presentato in procura, ma dovrebbe farlo a breve, il secondo autore del volantino intimidatorio affisso in diversi punti della città di Lugano nella notte tra giovedì e venerdì scorso. Gesto che, lo ricordiamo, aveva portato all'annullamento dell’evento che vedeva la presenza del rapper di origini ghanesi Bello Figo.
Stando a quanto emerso fino ad oggi non vi sarebbe nessun legame con l'estrema destra. Si sarebbe trattato di un gesto solitario di due ragazzi nei confronti di un personaggio che giudicavano "pericoloso". "Non ci saremmo mai aspettati simili conseguenze" avrebbe dichiarato uno dei due autori del gesto agli inquirenti.
Il volantino apparso a Lugano
Martedì sera, come noto, un ventenne del luganese si è presentato spontaneamente in procura, ammettendo le sue responsabilità. Nella confessione ha confermato di aver agito con un amico, che ancora non si è costituto. Entrambi i ragazzi sono tifosi del Lugano calcio. Gli ultras bianconeri ieri hanno però preso le distanze da quanto accaduto.
Gli interrogatori non si sono ancora conclusi, ma il procuratore generale John Noseda ipotizza per ora i reati di minaccia e coazione, per aver costretto la discoteca a cancellare l'evento. Stando a quanto emerso fino ad ora non vi sarebbero invece elementi sufficienti per una condanna di discriminazione razziale.
CSI/Quot/bin
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