Il 49enne di Brione Verzasca, a processo martedì a Bellinzona, è stato condannato per omicidio colposo ad una pena pecuniaria sospesa. L’uomo, quasi tre anni fa, uscendo in retromarcia da un posteggio, aveva investito mortalmente una bimba di tre anni e mezzo.
Il segno, tragico e indelebile di quanto successo il 17 aprile del 2012, lo ha riassunto proprio l'imputato. "Ho provocato danni a due famiglie, quella della vittima, la mia, e il mio paese", ha detto. D'altra parte ha però ribadito di non aver assolutamente visto la bambina e questo malgrado avesse guardato più volte gli specchietti. La bimba era appena uscita dalla toilette pubblica, ed è stata travolta a due passi dalla madre.
Ma l'uomo avrebbe potuto scorgere la bambina? È una delle domande sviscerate nelle perizie. Al centro di tutto la manovra compiuta. Una retromarcia risultata eseguita non a passo d'uomo come avrebbe dovuto, bensì a una velocità doppia di14-15 km/orari. Secondo il pp Nicola Respini da parte del conducente c'è dunque stata un'imprevidenza colpevole. È stato commesso un errore, ha detto il magistrato, risultato fatale alla bimba. Tesi che il giudice Siro Quadri ha accolto appieno.
Romina Lara/joe.p.
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