Ticino e Grigioni

Cave di Arzo, prima pietra

Progetto di recupero al via, con un investimento da 1,25 milioni. Cuore dell'idea, l'anfiteatro — GALLERY

  • 21 novembre 2016, 15:22
  • 5 settembre 2023, 14:05
Enrico Sassi, architetto progettista, mostra il cantiere

Enrico Sassi, architetto progettista, mostra il cantiere

  • © Ti-Press / Gabriele Putzu

È stata posata oggi la prima pietra dell’anfiteatro naturalistico che sarà ricavato dai resti delle cave di Arzo. Il progetto comprende anche la realizzazione di un sentiero didattico che conduce ad altre cave dismesse e la ristrutturazione degli stabili dove veniva lavorato il marmo, conosciuto, si è ricordato oggi, da Roma a San Pietroburgo.

“La cava”, ha spiegato Aldo Allio, presidente del patriziato di Arzo, proprietario dell’area, “rivive sette anni dopo l’abbandono delle ultime aziende estrattrici. Stiamo ridando vita ad un luogo che per cinque secoli ha dato lavoro alla popolazione locale”.

L'avvio del cantiere per far rivivere le cave di marmo ad Arzo

Il progetto, dal costo di 1,3 milioni di franchi, è stato finanziato per metà anche dal Cantone, grazie pure al sostegno ricevuto dall’Ente regionale per lo sviluppo.

Dal prossimo anno, quando saranno inaugurate, le nuove strutture si inseriranno nell’offerta turistica del Monte San Giorgio, iscritto nel Patrimonio UNESCO grazie all’unicità dei fossili che vi si trovano.

CSI/ab


CSI 18.00 del 21 novembre 2016 — Il servizio di Alessandro Broggini

RSI Ticino e Grigioni 21.11.2016, 18:49

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