Il finanziere svizzero Filippo Dollfus De Volckesberg, fermato a Milano lo scorso 4 maggio e indagato insieme ad altre persone per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio transnazionale, è stato scarcerato. L'uomo, con attività a Lugano, e che secondo le accuse avrebbe gestito "una delle più grandi holding del riciclaggio scoperte in Italia", ha dimostrato un atteggiamento collaborativo.
Tra i suoi clienti figurano anche noti professionisti italiani, persone attualmente non indagate nell'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Varese. Secondo le accuse, il 66enne barone Dollfus, che nel frattempo si è cancellato dall'albo dei fiduciari del Ticino, avrebbe aiutato decine di clienti a "trasferire all'estero ed occultare denaro e utilità nella gran parte dei casi provenienti da delitti di appropriazione indebita, evasione fiscale, corruzione o riciclaggio" attraverso diverse società in paradisi fiscali.
L'indagine aveva sollevato polemiche circa l'utilizzo delle intercettazioni nella Confederazione da parte della autorità italiane.
ATS/sdr