“L'IRB aveva già sviluppato cinque anni fa - primo al mondo - un metodo per isolare gli anticorpi dei pazienti che sono guariti dall'ebola. Con questi anticorpi si può sviluppare un vaccino o un medicamento”. La dichiarazione è di Antonio Lanzavecchia, direttore dell'Istituto di ricerca in biomedicine (IRB) di Bellinzona, ed è riportata in un’intervista pubblicata martedì dal Blick.
“L’ebola non era però un tema di scottante attualità. – ha inoltre dichiarato il ricercatore - Non c'erano né i soldi, né l'interesse per un'ulteriore ricerca. L'industria farmaceutica vuole prodotti che si vendono. Il progetto è quindi finito in un cassetto”.
Ora è in corso lo sviluppo del vaccino, che secondo Lanzavecchia potrebbe essere impiegabile in meno di un anno.
ATS/SP