Ha ammesso i fatti l’autore del messaggio intimidatorio rivolto via Facebook, l’estate scorsa, al presidente del Governo Manuele Bertoli. L’uomo, alle dipendenze di un’agenzia di sicurezza privata, è stato interrogato dalla polizia nei giorni scorsi.
Sulla pagina "Piazza Ticino" – ricordiamo - aveva pubblicato un post con il quale diceva di cercare urgentemente un cecchino. Il tutto dopo che, in occasione dei festeggiamenti del 1° agosto, Bertoli aveva auspicato un ritorno alle urne sul tema dei bilaterali e della libera circolazione.
La vicenda potrebbe comunque non avere conseguenze penali. La parti stanno infatti valutando la possibilità di trovare un accordo, con conseguente ritiro della querela sporta da Bertoli a suo tempo. Né il Consigliere di Stato né il difensore dell’agente di sicurezza, da noi raggiunti al telefono, hanno voluto rilasciare dichiarazioni.
Francesco Lepori
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