Ticino e Grigioni

Librerie via dal centro

Nessun "erede" per l'ex Melisa di Lugano; Prisca Wirz, dall'ALSI: "Bisogna adattarsi e correggere l'offerta"

  • 5 marzo 2015, 07:43
  • 7 giugno 2023, 05:39
A sinistra: Prisca Wirz

A sinistra: Prisca Wirz

  • © Ti-Press

Le librerie cadono, una dopo l’altra, sotto la scure della crisi. Lugano non è stata risparmiata dall’epidemia e dopo il fallimento di Melisa e Libri al Centro, unica generalista su più piani. "L'offerta è ridotta. Sarebbe bello che ce ne fosse un'altra", ammette Prisca Wirz membro del comitato dell’Associazione dei librai ticinesi (ALSI) e titolare del Segnalibro in Via Pioda.

"La crisi c'è”, aggiunge. Le cause? “Il franco forte e l'abbassamento della propensione alla spesa. I libri poi sono diventati più economici, dunque anche vendendo lo stesso numero di volumi, si guadagna meno", prosegue. Inoltre “i ticinesi acquistano sempre di più i libri in Italia, nei supermercati e sui siti internet che offrono sconti che noi non possiamo permetterci".

La soluzione, come nelle grandi città italiane, potrebbe essere quella delle librerie su più piani con caffè-bar, riviste, videogiochi, CD e DVD? "E’ una buona idea. Volevamo farlo anche noi, 13 anni fa, ma per motivi di spazio poi abbiamo dovuto rinunciare. Sicuramente però non è la formula che risolverà i problemi di tutte le librerie. Bisogna relativizzare il fenomeno: un conto è una grande città, con un grande bacino di utenza, altra cosa è Lugano", relativizza Wirz.

Dunque quale la ricetta contro la crisi? "Dovremo adattarci e se sarà necessario correggere l'offerta in base ai nuovi interessi dei clienti”, prosegue. “Non credo comunque - conclude - che il libro sparirà".

joe.p.

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