Ticino e Grigioni

"Non attiriamo baby-giocatori"

Il responsabile tecnico della Federazione ticinese Davide Morandi respinge le accuse italiane

  • 23 ottobre 2014, 20:03
  • 7 giugno 2023, 00:12
Davide Morandi

Davide Morandi

  • RSI

“Non c'è tratta né i club ticinesi attirano giovani calciatori lombardi. Il fenomeno è limitato, 10-20 ragazzi all'anno, e non è nuovo. Alcuni vengono a giocare da noi per la vicinanza. Altri perché trovano strutture migliori. Ma escludo categoricamente che dietro vi sia una questione di gettoni. Non avviene di sicuro”. Ad affermarlo alla RSI è Davide Morandi. Il responsabile tecnico della Federazione ticinese di calcio replica così alle accuse di alcuni presidenti delle società di confine. In Italia la questione è diventata un mezzo caso nazionale dopo l’uscita venerdì di un articolo sul Corriere delle Sera che ha ripreso una vicenda della quale il nostro sito si è occupata tre giorni fa (si vedano i correlati).

Il quotidiano milanese sotto il titolo “La tratta del pallone: La Svizzera ci porta via i baby-calciatori più bravi” ha dato voce alle preoccupazioni di alcune società. A cominciare da Cantello e Viggiù che, si sostiene, quest’anno hanno visto almeno 12 giocatori del 2001 trasferirsi in Svizzera. Sarebbero attirati dai soldi. Mentre ai più grandi le squadre ticinesi (in particolare sottocenerine) troverebbero pure il lavoro.

Raggiunti dalla RSI i presidenti della due società (Mauro Mai del Viggiù e Antonio Palermo del Cantello) non ribadiscono le loro accuse. Anzi (ascolta il servizio delle CSI).

“Da un paese che ha vinto quattro titoli mondiali possiamo avere molto imparare e varrebbe la pena incontrarsi, ma prima di lanciare accuse gratuite sui giornali…”

Diem

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