"Il piano per l'agglomerato del Luganese va riorientato perché ha uno sviluppo sbagliato, continua ad alimentare i problemi di traffico privato fra la periferia e il centro": così Raoul Ghisletta spiega il referendum che PS, Verdi, comunisti e alcune associazioni ambientaliste hanno deciso di lanciare contro la partecipazione di Lugano al finanziamento della seconda fase del piano dei trasporti e del PAL regionale, un credito di 102 milioni di franchi su 20 anni approvato tre giorni fa.
L'Associazione traffico e ambiente, dal canto suo, ricorda che il Luganese presenta la peggiore ripartizione modale di tutta la Svizzera. Il progetto era stato criticato anche da Berna, che l'aveva giudicato appena sufficiente.
Con il referendum, come con il rapporto di minoranza in Consiglio comunale, "si chiede di realizzare le opere realizzabili su cui siamo tutti d'accordo, evitare quelle faraoniche (come la circonvallazione Agno-Bioggio) e puntare su quelle di provata efficacia", sintetizza l'ecologista Tamara Merlo. Per portare la popolazione al voto, da oggi al 17 agosto servono 3'000 firme.
pon/CSI
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