Ticino e Grigioni

Servono mediatori culturali

Le risorse umane e finanziarie per far fronte all'aumento del flusso di migranti scarseggiano

  • 21 agosto 2016, 23:34
  • 7 giugno 2023, 22:44
Aumenta il bisogno, diminuiscono le risorse. Nella foto: profughi accampati a Como

Aumenta il bisogno, diminuiscono le risorse. Nella foto: profughi accampati a Como

  • Ti-Press

L’aumento del flusso di migranti rende più importante la figura del mediatore culturale, anche in Ticino, dove però le risorse umane e finanziarie per intervenire scarseggiano. È questa la situazione descritta domenica alle Cronache della Svizzera italiana da Giona Mattei, responsabile dell’agenzia DERMAN, che forma queste figure professionali.

"Facciamo fatica con quanto ci è concesso a stare dietro a tutte le richieste", ha spiegato, precisando che se fino a qualche anno fa le ore di intervento annuali (in ambito scolastico, sociale e sanitario) erano in media 1'500, nel 2015 hanno raggiunto quota 5'000 e continuano ad aumentare.

"Al momento mancano in particolare degli interpreti per il tigrino, la lingua eritrea", ha aggiunto Mattei, "almeno tre o quattro in più potrebbero essere utili".

Il bisogno aumenta, ma le risorse diminuiscono. I tagli del cantone nell'ambito della manovra finanziaria, infatti, hanno toccato (per la prima volta da anni) anche i fondi per l'integrazione.

CSI/ZZ

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