Ticino e Grigioni

Uccisione di M75, verso il ricorso

Il WWF è deciso ad opporsi alla decisione di abbattere il lupo, che nel frattempo ha fatto perdere ogni traccia

  • 26 March 2017, 19:00
  • 8 June 2023, 03:35
La sorte dell'animale continua a dividere

La sorte dell'animale continua a dividere

  • Immagine d'archivio keystone

Contro l’autorizzazione all’abbattimento di M75, con ogni probabilità, sarà ricorso. Il WWF ha infatti ricevuto la documentazione dal Dipartimento del territorio ticinese, la sta studiando e martedì dovrebbe inoltrarlo contro il provvedimento varato da Bellinzona e Coira per permettere l’uccisione del lupo che si aggira fra le alte valli ticinesi e Grigioni e che finora ha sbranato 40 tra pecore e agnelli.

“Protezione delle greggi non efficace”

Sono soprattutto due i motivi che spingono il WWF ad andare avanti: “Il primo – ci spiega Johanna Schönenberger, specialista dei grandi predatori in seno all’organizzazione – riguarda la protezione delle greggi. Protezione non efficace, malgrado gli sforzi dell’allevatore”. Il secondo riguarda il perimetro aperto sul lato ticinese per l’abbattimento dell’animale che va da Faido a Bodio: “Lì, tuttavia, il lupo è andato via da tempo e non c’è nessuna indicazione che sia tornato in Leventina. Si rischia quindi di abbattere quello sbagliato”.

Tramite il ricorso, il WWF vuole anche chiedere l’effetto sospensivo all’abbattimento.

Dal Quotidiano:

Guardiacaccia autorizzati a sparare

Da mercoledì scorso, tuttavia, i guardiacaccia ticinesi e grigionesi sono autorizzati a sparare per uccidere M75. Le sue ultime prede certe sono 17 pecore attaccate a Cama, nella notte tra il 7 e l’8 febbraio.

“Stiamo monitorando la situazione con controlli notturni”, spiega alla RSI il guardiano della selvaggina di Mesocco, Nicola De Tann, che aggiunge: “Abbiamo posizionato videocamere sui passaggi obbligati: se dovessimo avvistare il lupo, lo segnaleremo al nostro ufficio. Ma anche se riscontrassimo la presenza di un lupo, questo non significa che si tratti di M75. Se vi fossero nuove predazioni o osservassimo la predazione diretta, in questo caso potremmo intervenire”.

Un animale che divide

La sorte di M75 continua a dividere, e molto. Venerdì sera a Faido – segnala Germano Mattei via Facebook – erano 80 i partecipanti all’incontro organizzato dall’Associazione per un territorio senza grandi predatori. Durante la serata è emersa l’apprensione degli allevatori, in cerca di soluzioni concrete e praticabili.

CSI/Quotidiano/ludoC


Dal Quotidiano:

Un ricorso per il lupo

Il Quotidiano 26.03.2017, 21:00

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