Ticino e Grigioni

Una valanga sul balzello

Da Dedini, Mattei, Pinoja e Pamini forti critiche alla tassa di collegamento, ma Zali non molla

  • 1 February 2016, 06:34
  • 7 June 2023, 15:06
Chi è contro ...chi è a favore

Chi è contro ...chi è a favore

  • ©Ti-Press

Punti poco chiari, un regolamento di applicazione ancora mancante, tante critiche e soprattutto una valanga di firme: oltre 24'000, raccolte in poco più di un mese, un record per il Ticino. Il futuro della tassa di collegamento sembra appeso ad un filo. Deciderà il popolo.

Le critiche: una legge poco chiara

"A grandi linee si sa come sarà, ma molti punti sono ancora da chiarire, da un eventuale regolamento di applicazione”, afferma Michele Dedini (ASSEA). “Inoltre non è una tassa, ma è un'imposta, perché non esiste una contro-prestazione per il pagatore.; dunque per come è stata presentata pone grossi dubbi giuricidi".

"L'applicazione della legge, per i posteggi nei centri urbani, non è chiara. Gli autosili, per esempio, non sono tassati", sostiene invece Germano Mattei (Montagna Viva). "Ma soprattutto è il segnale generale che manda che è negativo: non si può risolvere i problemi del Cantone con delle tasse”.

"Così com'è stata presentata la legge non va bene”, gli fa eco Gabriele Pinoja (UDC). “Questo non vuole dire che chi genera traffico non deve contribuire nel finanziare il trasporto pubblico. Ma bisogna trovare una condivisione maggiore con le parti in causa. E poi, assieme, varare una nuova legge che possa andare a toccare veramente i punti fondamentali: ovvero la diminuzione del traffico, con un contributo anche da parte di chi lo crea, ma non vive da noi. Questa invece è solo una nuova tassa per i cittadini".

"Ricordiamo che la tassa colpisce lo Stato stesso: il Cantone è un datore di lavoro. Pensiamo ai docenti, all'amministrazione, etc”, fa notare da parte sua Paolo Pamini (Area Liberale). “E questo significa che potrebbe anche succedere che il Cantone decida di non trasferirla, per cui il gettito ipotetico di 18 milioni si ridurrebbe". "E in realtà - prosegue - si ridurrebbe anche per un altro motivo: se le aziende private decidessero di non trasferire la tassa, e a breve termine non potrebbero farlo, verosimilmente, perché i contratti d'affitto dei parcheggi sono già dati, questa tassa andrebbe a costo delle aziende e quindi ridurrebbe l'utile imponibile delle aziende e quindi il gettito derivante dall'imposta sull'utile diminuirebbe. I 18 milioni si ridurrebbero a 15-16, nel caso più ottimistico".

Le critiche: Dedini, Mattei, Pinoja e Pamini

RSI Ticino e Grigioni 29.01.2016, 17:40

Zali non ci sta

"La tassa - taglia corto Claudio Zali, il principale promotore della nuova legge - riguarda unicamente i grandi generatori di traffico”. “Ne abbiamo censiti circa 600 - prosegue il Dipartimento del Territorio - e quindi i soggetti fiscali sono questi 600 e non tutti i cittadini ticinesi. E questi ultimi avrebbero in teoria la possibilità di caricare il costo dei posteggi sui loro utenti, ma non sono obbligati a farlo".

"La tassa doveva portare 18 milioni di franchi. E posso assicurare che non avanzano 18 milioni di franchi, così quasi per caso, per finanziare il trasporto pubblico”, aggiunge Zali, prima dell’affondo: “E se mancheranno questi soldi dovranno essere fatte delle riflessioni su cosa ancora possiamo finanziare".

La difesa di Zali

RSI Ticino e Grigioni 29.01.2016, 17:23

Joe Pieracci

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