Oltre la News

Volare in Ticino conviene

Mancano piloti di aviazione in tutto il mondo, ma l'aeroporto di Lugano-Agno è "un'isola felice"

  • 27 August 2016, 07:46
  • 1 June 2023, 17:37

La scuola di volo preferita dagli italiani è in Ticino - di Simone Della Ripa

RSI Ticino e Grigioni 27.08.2016, 08:00

Mancano all’appello nel mondo - da qui al 2035 - ben 617’000 nuovi piloti di aereo. Un dato incredibile, questo, rilasciato alcune settimane fa dall’International Air Transport Association (IATA), l’organizzazione internazionale che riunisce le compagnie aeree mondiali. Ci sono paesi dove non si aprono ulteriori rotte perché mancano comandanti, ed altri in cui esiste un vero e proprio "mercato nero" di piloti, una sorta di gara per accaparrarsene qualcuno, talvolta anche con metodi definiti opachi. La mancanza di queste figure professionali tocca anche la Svizzera, che ha deciso infatti di sostenere una parte dei costi della formazione di volo di nuovi futuri comandanti per le proprie compagnie con finanziamenti speciali. Nel merito della formazione il Ticino rappresenta un’isola felice con le sue due scuole, quella di Locarno e quella di Lugano, e non solo per l’alta specializzazione di gerenti ed istruttori.


All’aeroporto di Lugano, precisamente nella scuola di volo
Avilù, la terza per importanza in Svizzera,
arrivano a fare corsi da Milano, Varese, Como, dalla Brianza, dal Piemonte, tutti gli aspiranti piloti di una regione Insubrica ormai estesa all’area metropolitana milanese, vengono qui per abilitarsi al volo commerciale, privato e, cosa non da poco, di linea. Non è un segreto che la maggioranza del carico di lavoro in aula e sugli aerei, per i tecnici di Avilù, avvenga con persone provenienti dall’Italia.
Marc Roth, direttore del Centro, istruttore e pilota della pattuglia acrobatica civile svizzera (P3 Flyers), ritiene che siano molteplici i motivi che spingono futuri comandanti o semplici amatori dell’aviazione a venire in Ticino e conferma che sono molti i piloti di linea che volano in Europa, non solo con Swiss, ad aver conseguito la licenza nel "piccolo aeroporto" di Lugano.

Un velivolo utilizzato per i corsi ai piloti

Un velivolo utilizzato per i corsi ai piloti


"Credo che i motivi siano diversi, dice alla RSI Roth, a cominciare dalla minore burocrazia che un italiano deve affrontare in Svizzera. La procedura e l’iter qui sono più semplici e chiari, ma non meno rigidi.
Non ci sono tasse sociali da pagare ad Aeroclub che, talvolta, oltre confine sono molto care, non ci sono tasse supplementari per il noleggio dei velivoli e, cosa importante, ci sono date stabilite durante tutto l’anno per
gli esami teorici, e quelli pratici pianificabili in 48 ore. Ecco, quest’ultimo aspetto, in Italia, può richiedere anche diversi mesi". Roth non manca di sottolineare la grande competenza degli istruttori ticinesi ed il filo diretto della scuola, fondata nel 1963 dalla Città di Lugano, con l’Ufficio federale dell’aviazione civile (
UFAC). Il direttore della scuola ticinese ha detto la sua anche in merito ai finanziamenti speciali della Confederazione per l’istruzione di piloti professionisti, un aiuto che può essere attribuito sia a candidati “principianti, come si legge sul sito dell’UFAC, sia a chi è già titolare di una licenza di pilota privato.

FOTO ROTH.png

"E’ un bene - ha chiosato - essere sostenuti economicamente dal Governo per la formazione vista la mancanza di comandanti anche qui da noi. A questo bisogna aggiungere che ci sono nuovi mercati emergenti che hanno un bisogno sempre supplementare di piloti, bisogna formare sempre più persone perché il trasporto del futuro, che qui è cominciato nel 1937 con la nascita dell’aeroporto di Lugano, rimarrà sempre l'aviazione".

sdr

Ti potrebbe interessare