Cultura e spettacoli

L'antieroismo s'impone a Cannes

Il commento: dubbi sulla Palma ma premiato il grande cinema

  • 28 May 2017, 19:54
  • 14 September 2023, 08:04
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Ruben Östlund, vincitore della Palma d'oro

Vince la Palma d’oro del 70esimo Cannes Film Festival l’antieroismo buonista e fighetto del protagonista di The Square di Ruben Östlund. Un film interessante ma ricco di luoghi comuni sul mondo dell’arte e con qualche banalità. Il personaggio principale è il curatore di un importante museo di arte contemporanea di Stoccolma. Il suo declino viene subito prefigurato dal furto del suo portafoglio, che lo conduce da lì in poi ad un seguito di problemi e sensi di colpa dal punto di vista personale.

Nel frattempo anche la prossima inaugurazione della performance “The Square” (esiste anche nella realtà ed è opera del regista stesso e di un suo amico) per il suo museo non appare così di successo. Se non fosse per certe scene ad effetto poco riuscite (una cena dove un artista esagera nell’esibizione delle sue performance, un’amante che sembra stare con il curatore solo per riuscire a conservare il suo sperma nel preservativo in frigo per un’inseminazione artificiale, gli sviluppi che seguono alla rapina del portafogli), il film mi sarebbe piaciuto di più.

Il restante palmarès premia il grande cinema. Gran Premio della Giuria a 120 battiti al minuto di Robin Campillo, che descrive la lotta contro l’Aids dei giovani parigini (e del movimento “Act Up”) e l’intensa storia d’amore fra un malato terminale e un aderente alla lotta. Il Premio alla regia va a Sofia Coppola per The Beguiled che, con tutte le sue ovvietà, ha il gran merito di rappresentare la potenza della cattiveria femminile a carico di attrici come Nicole Kidman e Kisten Dunst. Nella conferenza stampa finale, le donne della giuria hanno elogiato la Coppola e evidenziato come la rappresentazione dell'universo femminile nei film in competizione sia risultata in altri casi deludente.

Proprio a Nicole Kidman va il riconoscimento speciale assegnato una tantum per la 70esima edizione del festival. Che pare dovuto più alla presenza con 3 film e una serie tv sulla Croisette. Perché che sia brava, bella e trasformista lo si sapeva, ma mi pare che sia rimasta nelle sue – già viste-ascoltate – corde.

Migliore attrice invece la bravissima Diane Kruger, e quindi un riconoscimento per l’importante In the Fade di Fatih Akin di cui è protagonista. Come attore si distingue Joaquin Phoenix per il noioso You were Never Really Here di Lynne Ramsay.

Meritatissimo Premio della Giuria a Loveless del russo Andrey Zvyagintsev, che mette in scena con profondità un tema importante come l’egocentrismo di due adulti immaturi che si scordano del figlioletto, troppo presi dalle loro nuove vicende sentimentali.

Trascurabili i premi pari merito per la migliore sceneggiatura a the Killing of a Sacred Deer e di nuovo a You were Never Really Here.

Nell’insieme, nonostante sia stata un’edizione dalla qualità minore, si può ritenere che fra i titoli premiati siano presenti i più meritevoli.

Francesca Felletti


Il commento di Marco Zucchi nel TG delle 20.00


A Cannes la Palma d'oro

Telegiornale 28.05.2017, 20:00

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