Individuato da alcuni ricercatori, il mistero che riguarda l’inversione, in media ogni 11 anni, del ciclo magnetico del Sole. Questa scoperta, pubblicata negli scorsi giorni dalla rivista USA Science, dovrebbe consentire di meglio prevede le eruzioni solari che hanno la capacità di perturbare le comunicazioni sulla Terra.
Gli scienziati hanno individuato, grazie a simulazioni 3D, una sorta di rotazione di fluidi interni al Sole. Le loro variazioni sembrano quindi essere all’origine dei cicli magnetici solari. Grazie a differenti programmi d’osservazione, i ricercatori dispongono attualmente di informazioni abbastanza precisa sui cicli magnetici di stelle di tipo solare.
Ora con l’ulteriore scoperta, ha spiegato Antoine Strugarek dell’università canadese di Montréal, principale autore dello studio, è stato messo in evidenza un meccanismo fondamentale che determina la lunghezza dei cicli magnetici e che quindi consente previsioni a lungo termine anche sulle eruzioni solari e sul loro influsso sulle comunicazioni. Il tutto anche a vantaggio dei produttori di satelliti che sapranno in anticipo che apparecchi utilizzare per ovviare ai disturbi magnetici.
ATS/AFP/Swing