Motori

Il lato oscuro del Sol Levante

Test drive - La Hyper Naked MT-10 di Yamaha

  • 27 settembre 2016, 12:05
  • 7 giugno 2023, 22:55
MT-10

Una due ruote che rende il pilota invisibile

La Yamaha per questo 2016 ha messo sul mercato l'ultimo modello della sua gamma MT, pensata per accompagnare gli appassionati delle naked dalla 125 d'entrata fino a quest'ultima cilindrata di 1000cc. Prezzo base: 14'680 franchi.

La presentazione della casa

Dall’anima anticonformista del "Dark Side of Japan" si è appena liberata una potente energia. Una forza impressionante si è canalizzata all’interno di un nuovo modello due ruote per offrire l'emozione definitiva di guida: Yamaha MT-10 è pronta per essere protagonista. Nata dalle forze creative appartenenti alle sottoculture motociclistiche del Giappone e plasmata con il DNA atletico e muscoloso della famiglia MT, la nuova MT-10 rappresenta la meta definitiva per i rider di ultima generazione. Mai prima d'ora una naked è stata in grado di scatenare livelli così elevati di potenza e agilità.

Le caratteristiche del design

Bordi angolari decisi, cover sagomate, fianchetti compatti e mascherina con doppio faro anteriore: è difficile pensare a una moto più aggressiva di così. Queste componenti, unite alle piccole fessure per l'aerazione, conferiscono un aspetto leggero, hi-tech e potente. Tre le possibili colorazioni, ma si fa decisamente preferire quella Night Fluo (grigio/nero con cerchioni gialli). Le altre due sono Tech Black (nera) e Race Blu (serbatoio e cerchioni blu acceso).

Sguardo sulla strumentazione

Per sottolineare la stretta parentela con la YZF-R1, questa naked è dotata di un nuovo quadro strumenti LCD multifunzione e ben leggibile, che include tutti i soliti dati di base, così come una serie di spie che permettono di visualizzare in modo chiaro avvertenze, segnalazioni e funzioni in uso.

Motore, dettagli ma non troppi

Il motore deriva direttamente dal più recente "Crossplane" a 4 cilindri in linea da 998cc della YZF-R1 e offre alti livelli di coppia lineare nella bassa e media velocità. Per adeguarsi alla guida su strada, sono state apportate una serie di modifiche tecniche per migliorare la sensazione tra pilota, acceleratore e ruota posteriore. Il D-MODE permette di scegliere fra tre diverse mappature del motore: "Standard", per un'erogazione di potenza lineare su tutta la scala di giri del motore, "A", per un carattere più sportivo e aggressivo, e "B", che dà una risposta più dolce ed è progettata per l'impiego su superfici sdrucciolevoli o strade congestionate. Presente pure un traction control a tre livelli. Annunciati 160CV e una coppia massima di 111Nm a 9'000 giri.

Qualche colpo di ciclistica

Il telaio e le sospensioni sono pure stati sviluppati sulla base di quello della YZF-R1, cercando però un mezzo dalle prestazioni più versatili. La nuova MT-10 ha un interasse estremamente corto di 1400 mm, ben 35 mm in meno rispetto alla concorrente più vicina, il che fa di questa moto la naked da un litro più compatta della sua categoria.

MT-10

Le sensazioni in sella

Al Salone EICMA 2015 di Milano è stata la novità tra le due ruote che più mi ha colpito per la sua linea decisa e squadrata, con la colorazione Night Fluo a rendere al meglio l'idea di questa moto aggressiva. Salirci in sella ha confermato tutte le aspettative, con una posizione comoda nonostante il passo corto e che permette un ottimo controllo del mezzo in ogni situazione vissuta lungo i 400km e rotti della prova. Bassi o alti regimi, la risposta è sempre pronta, ma bisogna fare attenzione ad aprire il gas, perché si fa in fretta a sentire l'anteriore alzarsi. La nuova frizione antisaltellamento funziona bene, anche se non è facile calibrare la partenza da fermo. Nonostante sia una naked, in autostrada non si soffre di problemi aerodinamici e non bisogna nemmeno fare forza per rimanere "attaccati" al manubrio. Comodo pure il cruise control, anche se una volta impostato permette delle minime variazioni di velocità al motore. I consumi non sono esagerati, attorno ai 7l/100km anche con passeggero a bordo, e il serbatoio consente un'autonomia attorno ai 180km, che permette di godersi appieno una curva dietro l'altra, con una stabilità che regala un sorriso dopo l'altro ad ogni piega.

Luca Steens

La Zavorrina

Da passeggero purtroppo non possiamo dire che sia altrettanto comoda. Le ginocchia (soprattutto se si è alti) sono davvero troppo piegate e la posizione risulta poco piacevole sulle lunghe distanze. L'importatore ci ha però segnalato che esiste la possibilità di spostare le pedane per renderla più vivibile. Sugli spostamenti corti invece la MT-10 si lascia apprezzare. Insomma, basta calibrare i chilometri per vederne i punti positivi. (NR)

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